L’intelligenza artificiale ha fatto passi da gigante. Se negli anni Cinquanta le AI giocavano a dama, oggi sofisticati assistenti automatici sono in grado di rispondere a ogni genere di domanda e generare qualsiasi tipo di immagine, video o testo.
Nonostante questa evoluzione, le AI sono ancora poco flessibili nell'apprendere da situazioni al di fuori della loro programmazione. Il loro sviluppo potrebbe portare a una nuova era di intelligenze artificiali, l'era della Computazione Neuromorfica. Tutto ha inizio dal cosiddetto standard della macchina di von Neumann, una struttura composta da una memoria che immagazzina le informazioni, un'unità di elaborazione che le processa e un'unità di controllo con le istruzioni per le altre due. Il funzionamento di questi elementi produce gli output dell’intelligenza artificiale.
La naturale evoluzione di questo funzionamento è lo sviluppo di hardware e software che imitano strutture e funzioni del cervello umano e della sua rete di neuroni. Sono quindi stati sviluppati i chip neuromorfici, veri e propri processori costruiti per sfruttare alcuni vantaggi della mente umana. Il riconoscimento di immagini, la guida autonoma e l’elaborazione del linguaggio naturale sono solo alcuni degli ambiti che farebbero dei giganteschi passi avanti.

Scopri di più sui computer neuromorfici nella sesta puntata di What A Digital World!

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