Un’ora di confronto su digitale, innovazione, reputazione e nomi a dominio per riflettere su come l’Intelligenza Artificiale stia trasformando il modo in cui costruiamo e valorizziamo la nostra presenza online.
Il Registro .it ha partecipato a Internet Festival 2025 con l’incontro “Nomi a dominio smart e identitari, grazie (anche) all’Intelligenza Artificiale”, un’occasione per ribadire il ruolo strategico del nome a dominio, vero e proprio biglietto da visita digitale per aziende e professionisti. Moderato da Massimo Fellini (giornalista, content creator, esperto di innovazione e AI), l’evento ha visto quattro voci autorevoli confrontarsi sulle opportunità che l’Intelligenza Artificiale può offrire nella costruzione dell’identità digitale, partendo da una domanda chiave: può l’AI essere davvero utile nella scelta di un dominio?
In apertura, Daniele Chieffi (giornalista, reputation manager, partner fondatore di Bi-Wise), sin da subito, ha messo in guardia dal rischio di una delega totale all’AI nei processi creativi e strategici. Se è vero che oggi bastano pochi prompt per ottenere proposte di domini o addirittura interi piani di comunicazione, questa facilità può portare a rinunciare al contributo umano, riducendo la scelta a un atto meccanico e standardizzato. L’AI, ha spiegato, deve essere vista come un alleato esecutivo, utile per concretizzare idee già definite e accelerare i processi, ma non in grado di sostituire la visione e la strategia, che restano il vero valore aggiunto umano. Per questo ha invitato gli imprenditori a partire sempre da una propria idea chiara di identità e obiettivi, usando l’AI come specchio critico e non come sostituto della creatività.
Dal canto suo, Donato Molino (presidente del Comitato di Indirizzo del Registro .it – CIR e dell’associazione di settore AssoTLD) ha ricordato come il nome a dominio sia passato da semplice asset tecnico a strumento identitario, strettamente legato alla reputazione online. Ha richiamato l’attenzione sui rischi e le opportunità legati all’uso dell’AI: dalla gestione dei dati, che devono essere trattati in modo sicuro e protetto, alla titolarità dei diritti sulle opere generate, su cui la normativa italiana ha recentemente chiarito che l’autore resta colui che fornisce l’input. Molino ha osservato, inoltre, come l’abitudine crescente a rivolgersi direttamente agli assistenti basati su AI, bypassando i motori di ricerca, possa avere un impatto sull’intera filiera del web, dai Registrar agli specialisti SEO. Anche per lui, l’AI va considerata uno strumento utile, ma le decisioni strategiche devono restare sempre in capo all’essere umano.
Dal lato del mercato, Luca Luperini (membro eletto del CIR e responsabile hosting e domini Aruba) ha offerto una fotografia concreta dello stato dell’arte. Il .it resta il dominio più richiesto dalle imprese italiane, perché fortemente identitario, ma la sua maturità - con oltre 3,5 milioni di registrazioni - rende più difficile trovare nomi liberi. Cresce quindi la tendenza a registrare lo stesso nome su più estensioni, sia internazionali (.com, .online) sia verticali (.tech, .cloud), e a puntare su domini legati al brand piuttosto che descrittivi. L’AI, ha spiegato, rappresenta un supporto concreto: accelera la ricerca di nomi disponibili, suggerisce alternative creative e aiuta a prevenire abusi, rafforzando le strategie di registrazione difensiva.
Guardando alla storia di Internet, Luperini ha ricordato come ciclicamente si sia pensato che il dominio potesse perdere centralità, ma ogni volta si è confermato un punto fermo. Anche oggi, con l’AI, il dominio resta un asset destinato a durare, capace di adattarsi ai nuovi scenari digitali.
L’incontro ha mostrato come la scelta di un dominio resti un atto distintivo e strategico, che deve coniugare creatività, reputazione, tutela legale e visione imprenditoriale. Dalle riflessioni emerse è apparso chiaro che l’Intelligenza Artificiale non sostituisce la creatività umana, ma la potenzia: se usata in modo consapevole, può diventare un alleato prezioso per rendere questo processo più rapido, efficace e competitivo, contribuendo a rafforzare la presenza digitale delle imprese italiane.